Precarietà: un’introduzione. Movimenti propedeutici per danzare dopo la caduta

a cura di Genealogie del Futuro

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Refusi

di Benedetta Manzi

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ALEPH

appunti per una consapevolezza spazio-temporale 

di Roberto Casti

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«Dance, to the radio!»
Futuri epilettici, tempi precari, la danza di Ian Curtis

di Marco Bellinzona

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Il punctum di Kleant

di Virginia Maciel da Rocha

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Labirinto: l’anti paradiso

di Arianna Tremolanti

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Precarietà

di Lorenzo Bonaccorsi

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The Lady Bo Show
Appunti di una giornata sospesa

di Anna Maconi e Caterina Nebl

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Napua NakapuaNuvole Pure

di Davide Robaldo

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Il cerchio delle streghe

di Selene Ghiglieri

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Latimeria

di Pierluca Esposito

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Gasping, dying, but somehow still alive

di Gianluca Tramonti

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ANIMALE

di Michele Damna

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 Sweating Cave Pages

di Traian Cherecheș

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“Non fare” come atto di resistenza alla società della prestazione

di Sofia Rasile

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Cronache di fantasmi al margine

di Olivier Russo e Silvia Ontario

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sette fiamme per rinascere

di Stefano Ferrari

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Bibliografia, sitografia, filmografia

per approfondire

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Ipotesi di Magia Nera

di Irene Mathilda Alaimo

Di notte, attraversando le strade di una Venezia esoterica, incontri degli oggetti inusuali. «Sembrano lasciti di un rituale abbandonato.Ti avvicinerai?». Così appare Ipotesi di Magia Nera, l’installazione di Irene Mathilda Alaimo pensata per innescare fenomeni di affabulazione in chi vi inciampa casualmente. Influenzata dalle pratiche di storytelling di internet e dai diversi modi di narrare il folklore, l’artista “gioca a fare finta che…”: dissemina in città altari dalle forme stereotipate, che ricalcano un’estetica neo-pagana e Wicca, dove elementi caratteristici si uniscono a oggetti stranianti – come spatole, cucchiai, piccoli ninnoli e rimandi al mondo infantile. Questi scenari bizzarri e fortuiti, che decontestualizzano il dispositivo dell’altare, disorientano lo sguardo di chi percorre lo spazio pubblico, ne modificano il percorso tanto da disturbarlo, e danno vita a una leggenda metropolitana, inquietante e perturbante. 

Irene Mathilda Alaimo (Roma, 2000), è un’artista visiva laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, attualmente frequenta il corso magistrale in Arti Visive presso l’Università IUAV di Venezia. Nel 2022 ha presentato la sua prima mostra personale To Have a Pie in the Sky presso l’artist-run space Condotto48 (Roma). Recentemente, ha preso parte al programma di residenze presso Palazzo Bronzo (Genova) con il progetto Tra i fantasmi di questo giardino cammino in punta di piedi. Ha inoltre contribuito alla realizzazione della mostra Come raccogliere il fuoco che ci attraversa all’interno del ciclo Dispensa per terzospazio (Venezia), insieme a Nelle Gevers e Gabriele Longega.

Ipotesi di Magia Nera

È notte.

Attraversi le strade del tuo quartiere e degli oggetti inusuali sono posizionati sul tuo cammino. Sembrano lasciti di un rituale abbandonato. Ti avvicinerai? Farai una foto da mostrare allə tuə carə? Cosa racconterai?
Parlaci delle tue supposizioni: chi siamo ai tuoi occhi?
Non abbiamo nome, non abbiamo storia.

Ci serve il tuo aiuto.

 

Invia la tua ipotesi a ipotesidimagianera@gmail.com 

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