Invisibile: un’introduzione. 

How to disappear completely

a cura di Genealogie del Futuro 

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Miseria del corpo: una fictionance

di Samir Galal Mohamed

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Diverse forme di alterità: Annie Ernaux e il corpo assente

di Amanda Rosso

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Leggere il corpo-mente disabile: la visibilità obbligata come dispositivo di oppressione

di Julia Arena

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Riscritti e Rimossi

di Zeroscena

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(In)abitato

di Silvia Manzini

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ISOLE

di Desireé Alagna

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VELUM

di Camilla Gurgone

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I miei occhi sono foglie verdi

di Alessandra Gatto

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Wings Under Glass

di Lorenzo Zerbini

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Cacher la poussière sous le tapis

di Luca Avigo

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LISTEN. 

Il suono come materia architettonica invisbile

di Jael Arazi e Clara Rodorigo

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Fiorire nel buio: custodire il glitch tra i silenzi di foreste digitali

di Vittoria Martinotti

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Entertainment worker.

Un’utopia raccontata

di Daniel Dolci

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Donne invisibili nell’editoria italiana.
Intervista a Roberta Cesana

di Anita Fonsati

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Fonti

per approfondire

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ISOLE

di Desireé Alagna

A partire da materiale di archivio dell’ex-manicomio maschile di San Servolo, a Venezia, il collettivo Zeroscena ha realizzato il progetto Riscritti e rimossi. Una selezione di fotografe paramediche si presenta sbiadita e quasi priva dei suoi tratti principali allo scopo di distogliere l’attenzione dal volto di persone che fino a pochi decenni fa sono state connotate solo come “malati”, per far emergere le loro parole – tratte da lettere autografe. Coloro che per anni sono stati impercettibili, rinchiusi e nascosti riemergono più visibili che mai. Il colore azzurro, omaggio e citazione alla scultura Marco Cavallo (1973), di un gruppo di artisti, tra cui Vittorio Basaglia e Giuliano Scabia, simbolo dell’umanità celata nei vecchi manicomi, concorre parimenti a portare alla luce la complessità dell’intero spettro del sentire umano, fatto di rancore, rabbia, malinconia, piaggeria, ma anche tenerezza, gioia, sogno e desiderio. Le parole sono così poste in relazione con il corpo crudo dei ritratti creando due livelli, che si coadiuvano e annullano al contempo: l’immagine scattata e rubata ritrova la sua voce e si lascia contraddire.

Desirée Alagna (Castelvetrano, 1993). È natə e cresciutə in Sicilia. Nel 2013 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, esperienza importante anche se non conseguirà il diploma. Nel 2019 frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia a Palermo, nella sezione di Documentario. Si laurea con il film Isole, presentato al festival CinemAmbiente di Torino e al festival SoleLuna di Palermo. 

Il cortometraggio Guided Meditation, è stato presentato al Porn Film Festival di Vienna, all’Hacker Film Festival e al PFF di Atene. Al centro della sua ricerca artistica ci sono il corpo, la sessualità e il trauma. Sperimenta con vari medium e linguaggi, dalle immagini operative, videogames e gli archivi. Attualmente sta lavorando ad un film nella residenza Suoni e Visioni dell’archivio AAMOD. 

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