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ISOLE
di Desirée Alagna
Nel 1830 un’isola compare poco distante dalle coste della Sicilia. Non ha vita lunga, ma la sua breve esistenza ha suscitato fascinazione e mistero. L’isola si chiama Ferdinandea e tutt’oggi riposa sul fondo del mare. «Un’isola sepolta è ancora un’isola?» si chiede la voce narrante del cortometraggio sperimentale di Desirée Alagna, ISOLE, realizzato sia con documenti originali dall’INGV, che testimoniano l’esistenza e lo studio dell’isola Ferdinandea, sia su VRChat. Inoltre, sono state accostate le immagini in pellicola del 1964 dell’istituto di Scienze Naturali islandese in cui sono visibili le prime eruzioni di Surtsey: isola gemella, per tipologia geologica, alla Ferdinandea.
Il corpo dell’isola non esiste più. O, quantomeno, esiste ma non è visibile. così come il corpo del personaggio virtuale creato da Alagna, che si inabissa nel mare alla ricerca dell’isola, immaginata come lo specchio del suo corpo, «queste immagini sono state per me tutto quello che il corpo dell’Isola poteva essere e non è mai stato». Con l’utilizzo del digitale l’autrice cerca di ricreare quello che non c’è più; abitare uno spazio che non esiste, mescolando l’immaterialità del corpo dell’isola a quella dell’avatar virtuale.
Desirée Alagna (Castelvetrano, 1993). È natə e cresciutə in Sicilia. Nel 2013 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, esperienza importante anche se non conseguirà il diploma. Nel 2019 frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia a Palermo, nella sezione di Documentario. Si laurea con il film Isole, presentato al festival CinemAmbiente di Torino e al festival SoleLuna di Palermo.
Il cortometraggio Guided Meditation, è stato presentato al Porn Film Festival di Vienna, all’Hacker Film Festival e al PFF di Atene. Al centro della sua ricerca artistica ci sono il corpo, la sessualità e il trauma. Sperimenta con vari medium e linguaggi, dalle immagini operative, videogames e gli archivi. Attualmente sta lavorando ad un film nella residenza Suoni e Visioni dell’archivio AAMOD.
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