Invisibile: un’introduzione. 

How to disappear completely

a cura di Genealogie del Futuro 

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Miseria del corpo: una fictionance

di Samir Galal Mohamed

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Diverse forme di alterità: Annie Ernaux e il corpo assente

di Amanda Rosso

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Leggere il corpo-mente disabile: la visibilità obbligata come dispositivo di oppressione

di Julia Arena

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Riscritti e Rimossi

di Zeroscena

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(In)abitato

di Silvia Manzini

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ISOLE

di Desireé Alagna

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VELUM

di Camilla Gurgone

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I miei occhi sono foglie verdi

di Alessandra Gatto

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Wings Under Glass

di Lorenzo Zerbini

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Cacher la poussière sous le tapis

di Luca Avigo

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LISTEN. 

Il suono come materia architettonica invisbile

di Jael Arazi e Clara Rodorigo

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Fiorire nel buio: custodire il glitch tra i silenzi di foreste digitali

di Vittoria Martinotti

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Entertainment worker.

Un’utopia raccontata

di Daniel Dolci

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Donne invisibili nell’editoria italiana.
Intervista a Roberta Cesana

di Anita Fonsati

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Fonti

per approfondire

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Wings Under Glass

di Lorenzo Zerbini

Con Wings Under Glass Lorenzo Zerbini amplia la sua ricerca sul tema del giardino, indagando la Butterfy House di Vienna come ambiente solo apparentemente naturale, ma costruito artifcialmente. Oggi sito educativo, nasce per esporre specie esotiche, rifettendo un potere che modella e controlla la natura. Qui, dove il contatto con la natura è proibito e la percezione limitata, lə visitatorə sono spettatorə disciplinatə. La trasparenza delle vetrate cela un meccanismo di controllo invisibile. Una telecamera termica rivela gli strati nascosti dello spazio, mostrando il sistema di riscaldamento che mantiene caldo e umidità vitali per le farfalle. Le frequenze RGB, tradotte in suono, restituiscono questo fusso energetico in un’esperienza sensoriale che rende percepibile l’invisibile.

Lorenzo Zerbini (Venezia, 2000), vive tra Venezia e Vienna, dove attualmente frequenta il corso magistrale di Transdisciplinary Art all’Università delle Arti Applicate. La sua ricerca indaga il giardino come luogo in cui diverse complessità si intrecciano, come microcosmo che riflette il nostro rapporto con l’alterità oltre-che-umana. Lavora con diversi media tra i quali la scultura, il video e l’installazione, e diversi materiali eterogenei quali sapone, pesticidi, cera, semi, bio-plastica, legno e metallo. I recenti sviluppi della sua ricerca si concentrano su forme di violenza silenti e normalizzate che intratteniamo con specifiche specie di insetti ed animali all’interno di giardini privati e botanici, indagando quali criteri di esclusione ed inclusione caratterizzano le nostre relazioni con l’alterità.

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