Invisibile: un’introduzione. 

How to disappear completely

a cura di Genealogie del Futuro 

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Miseria del corpo: una fictionance

di Samir Galal Mohamed

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Diverse forme di alterità: Annie Ernaux e il corpo assente

di Amanda Rosso

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Leggere il corpo-mente disabile: la visibilità obbligata come dispositivo di oppressione

di Julia Arena

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Riscritti e Rimossi

di Zeroscena

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(In)abitato

di Silvia Manzini

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ISOLE

di Desireé Alagna

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VELUM

di Camilla Gurgone

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I miei occhi sono foglie verdi

di Alessandra Gatto

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Wings Under Glass

di Lorenzo Zerbini

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Cacher la poussière sous le tapis

di Luca Avigo

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LISTEN. 

Il suono come materia architettonica invisbile

di Jael Arazi e Clara Rodorigo

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Fiorire nel buio: custodire il glitch tra i silenzi di foreste digitali

di Vittoria Martinotti

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Entertainment worker.

Un’opera raccontata

di Daniel Dolci

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Donne invisibili nell’editoria italiana.
Intervista a Roberta Cesana

di Anita Fonsati

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Fonti

per approfondire

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I miei occhi sono foglie verdi

di Alessandra Gatto

I miei occhi sono foglie verdi è un progetto fotografico che, unendo estetica e scienza, indaga la possibilità di comunicazione tra essere umano e mondo vegetale. Alessandra Gatto, in collaborazione con il dipartimento di Bioscienze dell’Università Statale di Milano, ha utilizzato un microscopio confocale per stimolare con luce fluorescente rossa i cloroplasti di un pothos, traducendone le risposte cellulari in immagini. Spesso si guarda al vegetale attraverso letture politiche; l’artista sceglie invece l’ascolto diretto. La luce diventa mezzo di scambio e scrittura, dove fotografia e stimolo biologico coincidono. Le immagini, inizialmente astratte, si rivelano lentamente, invitando a una lettura attenta in armonia coi tempi del mondo vegetale, per esplorarne la complessità invisibile.

Alessandra Gatto (Castrovillari, 1993) è un’artista che vive e lavora a Milano. Ha conseguito la laurea triennale in Fotografia presso la LABA, Libera Accademia Di Belle Arti di Firenze, e successivamente un master in Photography and Visual Design presso la NABA di Milano. Successivamente è stata assistente dell’artista Alessandro Sambini. Infine ha conseguito il biennio in Fotografia all’Accademia di Belle arti di Brera. Dal 2020 è co-founder dello studio ZIMA, che si occupa di fotografia di opere d’arte e beni culturali.

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